03 Dic
Legacoop Produzione e Servizi, congiuntamente alle altre associazioni di categoria degli archeologi, ha inviato al Ministro della Cultura Alessandro Giuli una lettera aperta in cui si sottolinea la pericolosità di interventi normativi che vadano ad intaccare le procedure dell’archeologia preventiva attraverso puntuali modifiche al Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D.lgs. 42/2004) come nel recente caso della proposta di emendamento n. 108.0.11 alla legge di Bilancio, respinto in quanto ritenuto inammissibile per materia.
Nella lettera, le organizzazioni evidenziano come colpire l’Archeologia Preventiva sarebbe estremamente dannoso ed andrebbe in direzione opposta alla necessità di accelerare la realizzazione dei lavori pubblici creando invece rallentamenti o blocchi nei lavori. Infatti troppo spesso, in passato, è accaduto che la mancanza di adeguate indagini archeologiche preventive generasse forte incertezza progettuale, con conseguenti varianti in corso d’opera e significative modifiche rispetto alle previsioni contrattuali.
Le associazioni hanno pertanto richiesto in modo unitario al Ministro della Cultura l’apertura di un tavolo di confronto sull’intero Codice dei Beni Culturali che, approvato nel 2004, necessita di aggiornamenti anche in relazione alle norme legislative successive che tutelano il Patrimonio Nazionale e consentono una corretta esecuzione dei lavori.
La lettera aperta è stata firmata da Legacoop Produzione e Servizi, ANA – Associazione Nazionale Archeologi, Api-MiBACT – Archeologi del Pubblico Impiego, Archeoimprese, Assotecnici, CIA – Confederazione Italiana Archeologi, Consulta di Topografia Antica, Federazione delle Consulte Universitarie di Archeologia (FCUA).
Di seguito il testo completo della lettera: Lettera aperta al Ministro della Cultura – 2 dicembre 2025
