04 Nov
La cooperazione di produzione e servizi ha presentato oggi a Bruxelles le proprie proposte per la revisione delle direttive europee sugli appalti pubblici, nell’ambito dell’iniziativa “The Future of Public Procurement in Europe. Between Simplification and Sustainability”, organizzata da Legacoop Nazionale in collaborazione con il Comitato Economico e Sociale Europeo (CESE).
L’evento ha riunito rappresentanti delle istituzioni europee, eurodeputati, stakeholder del mondo cooperativo e accademico, ponendo al centro del dibattito la necessità di un quadro normativo europeo capace di coniugare semplificazione, sostenibilità e qualità nella gestione degli appalti pubblici.
Nel suo intervento, Andrea Laguardia, vicepresidente di Legacoop Produzione e Servizi, ha sottolineato come la nuova direttiva sugli appalti pubblici debba segnare un cambio di passo, diventando uno strumento realmente operativo e non solo un enunciato di principi.
“Serve una direttiva efficace, capace di incidere concretamente sulle legislazioni nazionali – ha dichiarato – che rafforzi il partenariato pubblico–privato, preveda la revisione automatica dei prezzi e superi la logica del massimo ribasso. Il public procurement deve rappresentare uno strumento per rilanciare la domanda interna.”
Laguardia ha ricordato la necessità di ridurre la discrezionalità degli Stati membri e di introdurre norme vincolanti per il riequilibrio contrattuale, a tutela della sostenibilità economica delle imprese e della qualità dei servizi pubblici.
Tre i punti centrali individuati: rafforzamento del partenariato pubblico–privato (PPP), introduzione di un meccanismo obbligatorio di revisione prezzi e superamento definitivo delle gare al massimo ribasso, per spostare la competizione sugli elementi qualitativi e innovativi.
Daniele Branca, responsabile dell’Ufficio legislativo e del lavoro di Legacoop Produzione e Servizi, ha evidenziato come le direttive europee debbano ampliare i propri obiettivi, includendo la sostenibilità sociale e ambientale accanto alla tutela della concorrenza e del mercato comune.
“La sfida è rendere effettive queste finalità – ha spiegato Branca – assicurando che vengano premiati gli operatori che investono in qualità, tutela dei lavoratori e sostenibilità ambientale, e non chi offre lo sconto maggiore.”
Branca ha inoltre ribadito l’urgenza di meccanismi efficaci e obbligatori di conservazione dell’equilibrio contrattuale, per una distribuzione equa dei rischi tra pubblica amministrazione e imprese, garantendo la continuità di servizi essenziali anche nei contesti economici più difficili.
Le cooperative e i consorzi della cooperazione di lavoro hanno portato al confronto europeo le proprie proposte di revisione della Direttiva europea sugli appalti pubblici, che declinano, in chiave operativa, i principi di sostenibilità ed equità:
- Sostenibilità integrata: la transizione green deve camminare insieme alla sostenibilità economica e sociale. Senza equilibrio tra ambiente, costi e qualità, il sistema dei servizi pubblici rischia di diventare insostenibile.
- Partenariato pubblico–privato come modello ordinario: riconoscere il PPP come strumento stabile e non eccezionale di collaborazione, per favorire innovazione, investimenti e valore condiviso tra pubblico e privato.
- Revisione automatica dei prezzi: introdurre una clausola vincolante a livello europeo per l’adeguamento dei corrispettivi ai rinnovi dei CCNL nei settori labour intensive, garantendo sostenibilità economica e tutela dei lavoratori.
- Chiarezza e certezza normativa: circoscrivere con precisione le cause di esclusione, riducendo la discrezionalità amministrativa e garantendo un accesso equo al mercato interno europeo.
- Tutela delle forme cooperative: riconoscere e preservare le specificità dei consorzi cooperativi, evitando assimilazioni a forme societarie diverse che ne comprometterebbero la natura e la funzione sociale.
- Valorizzazione degli investimenti nei beni culturali: il patrimonio culturale, la memoria e la conservazione rappresentano strumenti di sostenibilità e coesione sociale. L’Europa e l’Italia dispongono di un know-how unico nel restauro, da valorizzare e proiettare a livello internazionale.
- Centralità della progettazione nella filiera delle costruzioni: riconoscere il ruolo strategico della fase di progettazione per garantire qualità, sicurezza e innovazione negli interventi pubblici, promuovendo un approccio integrato che coinvolga tutte le competenze della filiera.
Sono intervenuti all’incontro, confermando il ruolo propositivo della cooperazione di lavoro di Legacoop nel dialogo con le istituzioni europee: Monica Fantini (Consorzio Conscoop), Rosario Calandruccio (Consorzio Integra), Marina Donato (Consorzio Nazionale Servizi), Massimiliano Mazzotti (Formula Servizi), Mattia Grillini (Camst), Francesca Federzoni (Politecnica), Elena Vecchi (CIRFOOD), Susanna Bianchi (Cooperativa Archeologia).
L’incontro è stato introdotto da Diego Dutto, membro del Civil Society Organisations’ Group (Group III) dell’EESC, con un approfondimento tecnico a cura del Relatore Marco Mingrone (Ufficio Legislativo Legacoop), e moderato da Catiuscia Marini, responsabile dell’Ufficio Politiche e Affari Europei di Legacoop Nazionale.
Come sottolineato dal Presidente di Legacoop Nazionale, Simone Gamberini, concludendo l’incontro, ci sono temi ed elementi strategici e imprescindibili per il sistema cooperativo di Legacoop che la Direttiva europea dovrà contenere per consentire di realizzare una vera politica industriale europea, capace di salvaguardare il lavoro e contribuire al raggiungimento degli obiettivi sociali e ambientali dell’Europa.
Attraverso il lavoro congiunto che Legacoop Produzione e Servizi sta portando avanti in questi mesi insieme a Legacoop Nazionale e alle cooperative e consorzi aderenti, così come in ambito europeo di concerto con la rete di CECOP, la cooperazione continuerà a lavorare per contribuire a costruire una riforma delle direttive sugli appalti pubblici che renda l’Europa e l’Italia più giusta, sostenibile e vicina all’economia reale.

















