09 Dic
Si è tenuta giovedì 4 dicembre a Firenze la riunione del Dipartimento Produzione e Servizi di Legacoop Toscana, un momento di confronto con le cooperative per fare il punto sul lavoro associativo, condividere criticità e definire insieme le prospettive di sviluppo del settore.
Ad aprire i lavori è stato Ivan Ferrucci, Responsabile Produzione e Servizi di Legacoop Toscana e Vicepresidente Legacoop Produzione e Servizi, che ha evidenziato la profonda trasformazione in atto nel comparto: “I servizi stanno profondamente cambiando. C’è la necessità di avere una visione collettiva dei cambiamenti per capire quali sono le linee industriali che bisogna intraprendere. Per la funzione che ci riconosce la Costituzione dobbiamo contribuire a costruire un nuovo modello di società, i cui servizi siano espressione di qualità, efficienza e migliori condizioni dei lavoratori, superando la precarietà del lavoro: condizione necessaria per rafforzare e sviluppare il modello cooperativo. Servono nuovi strumenti finanziari pubblici e l’affermazione di nuove progettualità: i project financing sono una strada da percorrere e sviluppare.”
A seguire è intervenuto Andrea Laguardia, Direttore e Vicepresidente Legacoop Produzione e Servizi, che ha ribadito il valore del radicamento territoriale come elemento distintivo del sistema cooperativo nazionale: “Un’associazione nazionale si può definire tale se è radicata sul territorio e se fa attività a livello territoriale. In LPS si è scelto di puntare sull’organizzazione territoriale, un elemento che ci distingue e valorizza il confronto con gli associati, rafforzando anche la rappresentanza istituzionale. Le politiche immaginate a livello nazionale sono frutto del dialogo con i singoli territori”.
Soffermandosi sul quadro economico attuale, Laguardia ha evidenziato come l’Italia si trovi in una fase di stagnazione, con deficit e PIL fermi, e ha definito la Legge di Bilancio come “una manovra di difesa, che gestisce l’ordinario ma senza un rilancio dell’economia, con un vuoto di politiche industriali”.
Riguardo alla misura di detassazione degli aumenti contrattuali, ha commentato:
“È un intervento spot e non strutturale, della durata di un anno, che tiene fuori circa il 30% dei lavoratori, con limiti sul reddito che restringono ulteriormente il campo d’applicazione. Una misura finanziata con tagli ad altri ministeri o enti locali, a discapito di servizi banditi. Non è così che si aumentano i salari e il potere d’acquisto di lavoratrici e lavoratori, né che si sostiene lo sviluppo del Paese. Servono politiche che guardino agli investimenti per consentire una crescita reale”.
L’incontro ha rappresentato un passaggio significativo per rilanciare un percorso condiviso, con l’obiettivo di rafforzare la rete cooperativa, costruire nuove opportunità e affrontare con maggiore consapevolezza le sfide future.


