
17 Ott
Alle Corderie dell’Arsenale di Venezia, nell’ambito della Biennale Architettura 2025, giovedì 18 ottobre si è tenuto il terzo appuntamento del ciclo Construction Futures Research Lab, promosso da Filiera Fondamentale – La filiera delle costruzioni, composta da Legacoop Produzione e Servizi insieme alle principali organizzazioni rappresentative datoriali e sindacali del settore (ANCE, Confartigianato Anaepa, Casartigiani, Claai, CNA Costruzioni, Confapi, Confcooperative Lavoro e Servizi, Agci Produzione e Lavoro, FenealUil, Filca Cisl, Fillea Cgil), da Formedil e da gli altri enti bilaterali del mondo dell’edilizia.
L’incontro, dal titolo “Le intelligenze per governare le trasformazioni delle città”, ha proposto un dialogo tra filosofia, urbanistica e tecnologia per esplorare come intelligenze naturali, collettive e artificiali possano orientare i processi di rigenerazione urbana.
Esperti, rappresentanti istituzionali e del settore si sono confrontati in un dibattito aperto e interdisciplinare. Tra i contributi, quello di Massimiliano Manuzzi, Responsabile del Settore Costruzioni di Legacoop Produzione e Servizi, che ha portato la prospettiva della cooperazione.
“Parlare oggi di “intelligenze per governare le trasformazioni delle città” significa mettere al centro non solo la tecnologia o la digitalizzazione, ma soprattutto la capacità collettiva di progettare il futuro urbano. Per chi, come le cooperative di costruzione che rappresento in Legacoop, lavora da sempre dentro le comunità, questo tema è cruciale: perché le città non si trasformano solo con le opere, ma con le relazioni, le competenze e la qualità del lavoro che le rendono possibili. La trasformazione urbana deve essere un processo condiviso, non una sommatoria di progetti.”
Manuzzi ha evidenziato le tre grandi transizioni che stanno interessando il settore delle costruzioni: quella energetica e ambientale, quella digitale e quella demografica e del lavoro. Ha sottolineato l’importanza di politiche industriali coerenti, di modelli collaborativi tra imprese e sindacati, e della qualità del lavoro come elemento imprescindibile dell’innovazione.
“Innovazione e qualità del lavoro sono due facce della stessa medaglia: non esiste innovazione vera se è fondata sulla precarietà o sul ribasso dei costi; e non c’è buona occupazione se il settore non innova, non cresce, non investe in formazione.”
La giornata si è aperta con l’intervento di Roberta Sala, professore ordinario di Filosofia politica presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, seguita da Mosè Ricci, professore ordinario di Progettazione urbanistica all’Università La Sapienza di Roma, Marcello di Paola, professore associato di Filosofia dell’età contemporanea all’Università di Palermo, ed Edoardo Cosenza, professore ordinario di Tecnica delle Costruzioni all’Università di Napoli.
Il dibattito è stato arricchito, insieme all’intervento di Manuzzi, dai contributi dei discussant Fabrizio Capaccioli (Presidente Green Building Council Italia), Paola Parmigiani (componente Giunta Confapi-Aniem), Paolo La Greca (Presidente CeNSU – Centro Nazionale di Studi Urbanistici), con la moderazione di Camilla Dacrema (Osservatorio Ethos LUISS Business School).
L’appuntamento si inserisce nel ciclo Construction Futures Research Lab, ideato e curato da Daniele Pittèri in collaborazione con l’Osservatorio Ethos LUISS Business School, che proseguirà in autunno con due nuovi incontri: il 5 novembre (Il rapporto Uomo Macchina) e il 21 novembre (Le intelligenze al servizio del patrimonio).